Menu principale:
E' tradizione, rinnovata di anno in anno da tempo immemorabile, che in occasione della memoria di San Vito, il 15 giugno, si preparino e si offrano i taralli .
La ragione di questo gesto simbolico va probabilmente ricercata in una leggenda che ancora viene ricordata (con varianti a seconda del luogo e delle persone) che vuole San Vito difensore del cibo e del grano. La leggenda racconta che un giorno Dio Padre, particolarmente adirato verso gli uomini, aveva preso a distruggere le messi: si fermò solamente perché San Vito lo pregò, con un benevolo inganno, più o meno in questi termini: "castiga gli uomini se lo ritieni giusto, ma lascia almeno un poco di grano come cibo per i miei cani". La mano e l'ira del Signore si fermarono. Il grano, però, per lo sfogo di Dio, perse il suo primitivo aspetto: i chicchi, che prima erano diffusi lungo tutto il fusto, a partire da terra, ora sarebbero rimasti racchiusi solo in una piccola spiga.
Dalla leggenda alla tradizione:
I taralli, quindi, vogliono ricordare e ringraziare il santo per l'amorevole intercessione, e simboleggiano il cibo salvato dalla distruzione. Perché poi i taralli e non un altro pane, è probabilmente spiegabile con la forma che li rende facili da trasportare (ad esempio appesi alla cintola con un laccio) senza essere di impedimento alle mani, e con la loro sostanza che li rende durevoli e scarsamente deteriorabili.