È il tempo favorevole della benevolenza per tutti quelli che uniscono il loro cuore a quello di gesù.il Papa afferma che la Quaresima è un tempo da vivere come un percorso di forma- zione del cuore. “avere un cuore misericor- dioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentato- re, ma aperto a Dio. un cuore che si lascia compenetrare dallo spirito e portare sulle strade dell’amore, che conducono ai fratelli e alle sorelle. in fondo un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro” (Quaresima 2015).a questo punto ricomprendiamo la secon- da parte dell’oracolo profetico, citato dall’a- postolo Paolo: “e nel giorno della salvezza ti ho soccorso” (2Cor 6, 2).È il giorno di gesù, quando il Padre acco- glie il suo grido sulla croce, è il giorno del discepolo che unisce il suo cuore a quello di gesù e anche il suo grido trova in Lui l’aiuto (is) e il soccorso (2Cor) del Padre.Papa Francesco conclude il suo messaggio con la celebre invocazione: Fac cor nostrum secundum cor tuum, rendi il nostro cuore simile al tuo; nel mistero e nel dono della conformazione a Lui consiste la nostra sal- vezza. il “tempo favorevole” è dato da Cristo, il “Figlio, l’amato” (Agapetos) che rende il tempo o giorno della salvezza “molto favore- vole” (euprosdektos) per noi, perché “molto gradito” (euprosdektos) a Dio.in gesù, il Figlio amato, c’è la gioia di Dio per la nostra salvezza: c’è piena coincidenza tra la nostra salvezza e la gioia di Dio.in questa prospettiva meravigliosa com- prendiamo il grido accorato dell’apostolo e, chiunque l’accoglie in umiltà, sente il biso- gno di diventarne, a sua volta, messaggero.“Vi supplichiamo in nome di Cristo lascia- tevi riconciliare con Dio” (2Cor 5, 20).In nome di Cristo ... nell’autorità di Cristo, l’ambasciatore della riconciliazione partecipa al servizio di Cristo, facendosi servo di tut- ti per guadagnarne il maggior numero (cfr. 1Cor 9, 19).il percorso quaresimale non è solo cam- mino interiore, dentro se stessi, ma diventa cammino alla ricerca del fratello, a cui an- nunciare il Vangelo della riconciliazione: “mi sono fatto debole per i deboli, per guadagna- re i deboli, mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne parteci- pe anch’io” (1Cor 9, 22-23). |
Troviamo tempi e momenti concreti per la carità compassionevole, per caricarci dei bisogni dei nostri fratelli.“Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2Cor 5, 21).La carità compassionevole è l’incontro tra cuori feriti e le ferite, sanate dalla grazia, diventano parola di salvezza per le ferite dei fratelli: giustificati, siamo giustizia di Dio.in questo tempo pregheremo ogni domeni- ca nel vespro con le parole di Pietro: “anche Cristo patì per voi lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme” (1Pt 2, 21), se- guiamo le sue orme, accostandoci alle soffe- renze dei fratelli con animo umile e compas- sionevole.“egli non commise peccato e non si tro- vò inganno sulla sua bocca, insultato non rispondeva con insulti, maltrattato, non mi- nacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia” (1Pt 2, 22-23).Lasciamoci riconciliare, conformandoci al servo sofferente, lavando il nostro peccato nella sua innocenza e immergendoci nel to- tale abbandono e nella consolante fiducia dei figli.“egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dal- le sue piaghe siete stati guariti” (1Pt 2, 24).riconsideriamo il nostro Battesimo: “Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? ... Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo gesù” (rm 6, 3.11).Le piaghe dell’innocente guariscono il pec- catore e trasformano le fragilità in offerta di amore.Con voi accolgo questo tempo favorevole e insieme uniamoci al Cristo “Pastore e custo- de delle nostre anime” (1Pt 2, 25).
arcivescovo
Sant’Angelo dei Lombardi, 18 febbraio 2015 Mercoledì delle Ceneri |