Restauri 1989 - 2014 - Parrocchia Sturno

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Restauri 1989 - 2014

Le Chiese > San Michele
 

1° RESTAURO (Anni 1988-1989)
S. Michele, Sec. XVII (1654)
Legno intagliato e dorato, cm 184
Chiesa di S. Michele Arcangelo –Sturno-
Restauratore: Giovanni Sparla
Via Biancamano, 10 – ROMA

Dalla scheda N°10 della mostra: Momenti di Storia in Irpinia attraverso trenta opere recuperate nella Diocesi di Avellino di Carmine Tavarone
La statua di S. Michele si presenta imponente nella sua linea di barocca monumentalità, su cui si sovrappongono, senza soluzione di continuità reminescenze compositive ancora manieriste e arcaismi addirittura tardo-rinascimentali.
La data rinvenuta sotto la base di appoggio della statua, il 1654, conferma in maniera inequivocabile la bipolarità espressiva dell’ignoto artista, spinto da gusti epocali ad aprirsi alla sontuosità del barocco, ma immediatamente ritrattosi sui sicuri porti della tradizione.
La scultura del San Michele di Sturno è ricavata, nel corpo centrale, da un unico blocco di legno d’ olivo mentre , le parti terminali sono aggiunte.
Le ali ancora focosamente manieriste, le braccia dai pallidi incarnati, le due figurine della bilancia (eco dei modelli figurativi della grande tradizione rinascimentale) contribuiscono a non rendere rigida questa composizione, sintatticamente semplice dal punto di vista compositivo.
L’opera , prima del restauro, si presentava in uno stato conservativo molto precario.
Un massiccio attacco di insetti xilofagi si rilevava nella parte inferiore , dove un pessimo collegamento alla base, completamente sconnessa nelle sue parti, contribuiva al suo instabile equilibrio.
Le cromie della statua, alterate da varie ridipinture, da sporco diffuso, polvere grassa e fumo di candele, presentavano numerose decoesionidella struttura sottostante , oltre alle evidenti  e purtroppo inevitabili cadute.
Dopo la disinfestazione e il consolidamento del legno, si è passati immediatamente al ripristino della base, cui è stata lasciata anche una parte posteriormente aggiunta (probabilmente alla fine del Settecento), per ovvi motivi statici.
A rafforzare le estremità della statua sono stati inseriti dei perni inossidabili nelle braccia del Santo e in quelle del diavolo.
Rimosse le ridipinture, con l’aiuto meccanico del bisturi e poi del dimetiacetato, pulite le parti dorate con miscela solvente 3A, si è proceduto al fissaggio della pellicola pittorica con un’emulsione di alcool polivinilico.

Dopo le stuccature a gesso di Bologna e colla di coniglio, con la reintegrazione ad acquerello e l’applicazione di cera vergine d’api, si è conclusal’operazione di restauro.

2° RESTAURO (Anno 2014)
Statua di S. Michele Arcangelo – Sec XVII
Chiesa di S. Michele Arcangelo – Sturno
Laboratorio di Restauro di Gramaglia M. e Prudente L.G.
Piazza Vescovado, 6- NUSCO (AV)

RELAZIONE TECNICA SUL RESTAURO DELLA SCULTURA IN LEGNO POLICROMO RAFFIGURANTE  "S. MICHELE ARCANGELO"

La scultura raffigurante S. Michele Arcangelo è stata recentemente oggetto di un atto vandalico che ha gravemente danneggiato la figura del diavolo e ne ha provocato il distacco e la frantumazione della testa.
I frammenti, resi ormai inconsistenti dall’attacco massiccio di insetti xilofagi, si erano in parte polverizzati. I danni provocati dai tarli erano visibili su gran parte del corpo del diavolo. Il precedente intervento di restauro aveva omesso la pulitura della parte inferiore dell’opera. Infatti l’asportazione delle ridipinture non aveva interessato la figura del diavolo e parte della base della scultura. Dai saggi di pulitura effettuati, si è potuto osservare che l’incarnato di quest’ultimo presentava due strati dicolore non originale: uno strato superficiale rosso-bruno ed uno strato sottostante di colore grigio scuro sovrapposti al colore rosato originario.
La fase preliminare dell’intervento di restauro è stata la velinatura delle parti che presentavano sbollature e piccole lesioni. Dopo aver effettuato il fissaggio delle scaglie con iniezioni di Primal  AC 33, si è proceduto alla disinfestazione  ottenuta attraverso due tipi di intervento per assicurare la massima efficacia dell’operazione:
imbibizione di un prodotto a base di permetrina;
Trattamento anossico con l’utilizzo di ATCO in contenitore sigillato.
Il consolidamento del supporto ligneo si è ottenuto per imbibizione di resina acrilica Polaroid B72. I frammenti della testa del diavolo sono stati dapprima consolidati, poi assemblati ed infine ancorati al corpo con l’introduzione di un tassello di legno.
La pulitura si è ottenuta seguendo due tipi di intervento:
pulitura dello sporco superficiale  sulla figura di S. Michele con miscela a base di  dimetilformammide, amile acetato, alcool, acetone e ammoniaca,
asportazione degli strati sovrapposti all’originale sulla figura del diavolo con applicazione di butilammina ed in parte con l’azione meccanica del bisturi.
Le lacune sono state integrate con un composto a base di gesso di Bologna e colla di coniglio.

La reintegrazione pittorica è stata eseguita a tratteggio concolori ad acquerello e a vernice da restauro. L’intera superficie è stata infine protetta con una nebulizzazione di vernice matmat della Lefranc&Buorgeois.

 
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